giovedì 24 febbraio 2011

Quando cerchi la hit...


Come di consueto, dove è possibile, cerco di lanciarmi nella strenue difesa del mondo pop raccogliendone le chicche. In alcuni casi questo è molto facile - vedi felici episodi come Rihanna- in altri un po' meno.
Il cd di cui vi voglio parlare oggi fa parte della seconda categoria, alias "iociprovoagiustificartimapropriononciriesco".
Bruno Mars col suo "Doo-Woops & Hooligans".
Voi direte : "Ma a questa, come cavolo è venuto in mente di scaricare il cd di uno dei poppettari più inflazionati del momento?". E avete ragione, ma questo ragazzino hawaiano, classe 85, è già produttore e autore di metà dei singoli che sentiamo in circolazione dall'estate scorsa ("Right Round di Flo-Rida, "Wavin' Flag di K'naan...) che, discutibili o meno, hanno avuto il potere di entrarci nell'orecchio per un buon sei mesi. Anche questo è talento. Mi sono detta : "Se tanto mi dà tanto, tutto questo genio nella produzione avrà portato ad un discreto risultato quando la pagnotta è prorpria."...Mmm...mica tanto.
Si parte col brano che mi ha fatto decidere di scaricare l'intero disco "Grenade", il classico singolo pop, con sotto coretti molto forti e la voce di Bruno di quindici ottave superiore alla media (anche femminile temo) che è riuscita a farlo paragonare al mito-Jackson. Il brano, a mio avviso, funziona. E' ben calibrato -testi e musica- nelle parti sconsolate e cantilenanti ("Easy come, easy go, that's just how you live"), così come in quelle struggenti e travolgenti ("But darling I'll still catch a grenade for you"). Ottimo arrangiamento, di quelli che rendono un singolino banalotto in un pezzone da numero uno in classifica, la sua voce che quasi si strozza per arrivare alle note necessarie risulta comunque convincente. Le melodie sono tutta roba già sentita, ma molto molto efficace. Raggiunge il suo scopo, quello di arrivare ai primi posti delle charts e forse, per come credo di aver interpretato io questo artista, anche qualcosa di più. Se la canzone la si ascolta attentamente, anche nel testo, è struggente sul serio, se si considera che Bruno marte ha appena 25 anni. M i risulta ancora adesso difficile comprendere perchè porre questo singolo come brano di apertura, non so, un "Just The Way You Are" l'avrei capito di più. Forse attribuisco a questo pezzo un valore "d'anima" che in realtà non ha e il discorso dell'autore è semplicemente stato : "Questo pezzo è il più forte dell'album, lo metto come intro". Mah..Seconda posizione per il sopracitato "Just The Way You Are". Vabbè, non mi dilungo nemmeno più di tanto...ritmo e ritornello (facili) che ti restano in testa, capacità autorale dal punto di vista del testo che manco la cito. Sì, insomma è la singolata pop per antonomasia.
Il resto del cd scivola così per lo più, con qualche PESSIMA, per quanto mi riguarda, incursione nell'R'N'b con il terzo brano "Our Firts Time", con altri brani poppissimi, ma lenti (Dio ce ne scampi) "Talking To The Moon", e qualcosina di reggae "Liquor Store Blues" con Damian Marley (per intenderci figlio di Bob) che, tutto sommato, non suona malissimo.
I pezzi che si salvicchiano perchè più pop non si può, fanno parte della categoria peggiore: quelli che "il ritornello me lo canticchio per tutta la giornata e non mi va via dalla testa". Sono i più riusciti per il semplice fatto che Mars è davvero un talento nello scrivere pezzi riconoscibilissimi dal ritornello facile che ti resta in mente, insomma hit e, potenzialmente, questi lo diventeranno. Stiamo parlando di "Marry you", singoletto allegro in cui Bruno con la sua voce da folletto del fantabosco confessa alla sua bella di volerla sposare, "Count On Me", pezzo sulla friendship che nei cd dei neri non manca mai (e, oh mio dio queste due non ve le leverete mai dal cervello, sono martelli) e infine il pezzo con Cee-lo Green (alias voce dei Gnarls Barkley, per cui Mars ha lavorato come autore e produttore) "The Other Side", abbastanza trascinante, merito anche della fantastica voce di Cee-lo che sostanzialmente regge tutto il brano.
L'arrangiamento di tutto il lavoro è molto curato in questo senso: si cerca la hit e l'orecchiabile. Al di là di questo scopo (raggiunto) sinceramente tutte quelle campane di sottofondo che manco al matrimonio di un parente non se possono sentì, sì, si poteva fare di meglio.
Gli spunti sono un po' sempre quelli, per intederci quelli che ad un fratello nero non devono mai mancare (benchè Mars proprio nero non sia): da Michael Jackson a Steve Wonder, ecc, ecc, ecc...
Dunque, per tirare le somme, non si può dire che questo cd faccia schifo. I brani alla fine te li canticchi tutti, e alcuni sono pure carini. "Grenade" è davvero bella, perchè secondo me è l'unico pezzo che ci dice qualcosa sulla realtà di questo artista, su chi è lui e su cosa gli hanno portato questi 25 anni di vita. Gli altri sono solo pezzettini di vita di altri, sentiti già un po' qui e un po lì tante e tante volte. Niente di male se vi va di ascoltare un cd pop mega orecchiabile. Se cercate della verità, mi sa che dovete virare altrove.
Spero tanto che Bruno in futuro ci regalerà un po' più di verità su di lui, perchè se sarà in grado di scrivere almeno altri due pezzi dell'intensità emotiva e PERSONALE di "Grenade" avrà compiuto il suo lavoro di artista. E in fondo, il talento sono convinta che ce l'abbia.

lunedì 31 gennaio 2011

Non ho molto tempo perchè sono super di fretta e, come dimostrato in questi giorni, in preda agli impegni che mi impediscono di scrivere regolarmente. Però questo micro post era un po' che ci tenevo a farlo.
Vorrei parlare di quanto è brava Rihanna. In altre occasioni ho detto che odio profondamente chi sostiene che la musica impegnata (rock ecc, ecc.) sia necessariamente migliore della musica pop. Io credo, a ragione, che esista la possibilità di fare del pop orribile, orecchiabile, intelligente, geniale. Credo che esistano esempi illustri di pop geniale (vedi Michael Jackson), e anche di pop intelligente (Robbie Williams). In quest'ultima categoria e forse anche in un'altra, che dopo spiegherò, rientra Rihanna. Ovviamente le sue canzoni sono tutte delle hits, perciò è anche difficile non storcere il naso e alzare il mento in segno di disprezzo. Io, però, l'ho seguita e credo che gli ultimi due album "Rated.R." e "Loud" siano un grandissimo esmpio di intelligenza. Sono i primi scritti interamente da lei, quindi fatti come lei desiderava, col sound che pensava. Contengono pezzi molto carini; il primo album è molto più dark e malinconico (ho attribuito il fatto a tutto ciò che le è accaduto in quel periodo: fidanzati maneschi, puntatina all'ospedale, rottura delle ossa e del fidanzamento), il secondo, l'ultimo per intenderci, è divertente, fresco, ma soprattutto ORIGINALE. Ho notato che ogni suo pezzo di questi due ultimi album è qualcosa che non si è mai sentito, o quanto meno che nel pop non si sentiva da un po'. Possiamo passare da "Rude Boy", che oltre ad avere un sound meraviglioso era anche supportato da un video spettacolare, a "Only Girl" un pezzo praticamente dance che parla solo d'amore. L'ultima uscita poi, "What's My Name" è una dichiarazione d'amore da ghetto, bellissima, mai sentita, ritmata, persino cantata con l'accento giusto. E' davvero chiaro come ogni arrangiamento, ogni singola nota, sia curata da lei in ogni particolare per ottenere quell'effetto, a mio avviso, così nuovo.
Rihanna mi piace perchè osa, perchè scrive quello che le piace senza pensare se sarà o meno una hit, e inevitabilmente lo diventa. Perchè è troppo brava. Ha il ritmo (nel senso tribale del termine, e in "What's My Name" e "Rude Boy" lo dimostra) nel cuore e nel cervello, la creatività e l'intelligenza di mixare il tutto.
Non è pop banale.
Sì doveva essere un post corto, ma l'apologia di Rihanna richiedeva questo.
Ciao!